Salviamo un amico (8) Fine
by oiboVu: 237 fois Commentaires 0 Date: 26-11-2024 Langue :
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Ultimato il pasto ci salutammo con baci e abbracci e varcammo la nostra soglia di casa. Ripiombammo nella nostra quotidianità casa, lavoro. Ma noi ci eravamo rigenerati, dentro casa erano baci continui, la notte sesso a go go, durante il dì ci si chiamava. Ci sembrava di esserci appena sposati, e quella vacanza rimase come un sogno e non di più. Passarono 3 anni, spesso ci si sentiva telefonicamente sia con Altea e Marco e anche con Alice e Alfio, solite telefonate a natale, pasqua ecc ecc. ma quel giorno sentimmo il citofono, ciao sono Alice disturbo? Aprii subito il portone delle scale ed anche la porta, sentimmo una voce debole e tremolante che ci fece preoccupare. Come si aprì l’ascensore uscì quel fiorellino di Alice con una dolce creatura nel marsupio. Lara corse da lei salutandola e prendendosi in braccio il pargolo e Alice corse tra le mie braccia chiamandomi papi. Piangeva di continuo…… disse: scusatemi ma non sapevo da chi andare, Lara la risollevò, e dopo un buon tè Alice iniziò a parlare. Scoprii tramite un amico di Alfio che incontrò un giorno al mercato, questi in confidenza le disse: ci possiamo incontrare da un’altra parte io e te, sai ho discusso con Alfio e ha alzato il prezzo. Ebbene si scoprii che gli amici che invitava a casa dovevano pagare per potermi possedere. Non erano semplici giochi come faceva credere.Ancora non ero in attesa del bimbo, feci passare un po' di tempo non volendo nessuno nel mio letto, per poi accorgermi di essere incinta e così presi la mia decisione sbattendogli in faccia tutto quello che sapevo e chiamandolo pappone. Feci la valigia e uscii. Lui non tentò neanche di fermarmi. Ora poteva invitare tutti i giorni la sua amichetta visto che il fastidio “ io e il pargolo” avevamo liberato il campo. Passò una settimana, la situazione si tranquillizzò, Coinvolgemmo la Figlia di Giulio, coetanea di Alice cercando di coinvolgerla nelle sue uscite con gli amici. La cosa riuscì, la vedevamo più calma e a noi goderci i pomeriggi e le sere il pargolo era un piacere. Però notai una cosa…………. Spesso ogni 2 o 3 giorni Alice e Lara si chiudevano in camera con la scusa di far dormire il pargolo e farsi un riposino a loro volta, ma quel giorno mi incuriosii, dopo mezz’ora andai a origliare, sentii dei gemiti, ( Lara è anche lesbica?) no non ci volevo credere, nelle vacanze accettò un leccata di fica da Alice ma credo che non sia andata avanti. Guardai dal buco della serratura e vidi Lara sul letto a gambe aperte e Alice intenta a leccarla mentre tra le sue gambe gli vidi i giochetti che spesso usavamo noi, aveva fica e culo riempiti. Avrei voluto entrare, ma rispettai la loro privacy. Un pomeriggio mentre Alice e il pargolo riposavano, Lara mi venne a trovare sul divano. Mi abbracciò forte e ci demmo un bacio e mi sussurò: scusami ma la situazione è grave, Alice ha un certo ripudio verso gli uomini, ha problemi con l’orgasmo che non arriva mai………… la dobbiamo sbloccare. Mi raccontò tutto, le leccate di fica che si è fatta fare, i giochetti che gli ha imprestato, ma l’orgasmo? Traumatizzata da come è stata usata da Alfio e amici, ha un forte rifiuto verso il sesso maschile. Anche a me, una volta mi riempiva il viso di bacetti ora sembra che mi eviti. Erano passate 2 settimane e arrivarono le belle giornate, così subito dopo pranzo, mi preparavano il pargolo e lo portavo a fare una passeggiata in carrozzino lungo il viale del parco davanti casa, ma un giorno dopo circa 10 minuti che ero uscito, mi vennero incontro Lara e Alice, che prendendomi in mezzo mi propongono di rincasare. Messo in culla il pargolo, vennero a sedersi accanto a me sul divano, si erano accucciate ai miei lati come due gattine e avevano poggiato la testa ognuna sulla coscia del suo lato. Io posai le mani sulle loro teste accarezzandole lievemente, Alice la sentivo tremare, quando girandosi a pancia in su mi chiede di fargli quelle carezze rilassanti che la facevano rilassare molto. Così la accontentai, mi sfilai da sotto la testa di Lara che si era appisolata, avvicinai un po' il tavolino sedendomici e iniziai le carezze dalla fronte scendendo lungo le tempie. Mi soffermai dietro le orecchie, un po' sui trapezi, per passare poi nella pieghetta sotto le tette dove mi soffermai di più. Scesi sull’ombelico facendo qualche giretto per poi scendere ai lati della patata, scorrere giù fino alla piega sotto i glutei e risalire dall’altro lato, dopo aver ripetuto il percorso 5/6 volte non sentivo più il corpo di Alice tremare, ma mi accorsi che si era assopita anche lei come Lara. Mi alzai e andai a controllare il pargolo che iniziava a svegliarsi, così andai a preparare il biberon. Tempo 10 minuti torno e lo trovo arzillo che scalciava, meno male che non ha iniziato a strillare, visto che era l’ora della pappa. Non era da cambiare quindi partii subito con il biberon che in pochi minuti svuotò, ( crescere i nipoti è servito), e così iniziai la procedura del ruttino. Camminavo per la stanza tenendolo a pancia in giù mentre camminavo, fa il ruttino e subito dopo il pannolino era pieno. Lo cambiai in fretta e furia dopo un mezzo bagnetto e vedevo che iniziava a appisolarsi. Si svegliano le ragazze, le informo e cedo il Pargolo a Lara, io avevo bisogno di una doccia. Mentre ero sotto l’acqua e il viso tutto insaponato, sento entrare Alice, Disturbo? Mi sento dire, ….. dai che consumiamo meno acqua e fa bene al pianeta. Ci ridemmo, la insaponai tutta senza saltare un millimetro di pelle mentre le davo qualche bacio tra i capelli, ci sciacquammo e in un baleno raggiungemmo Lara in salotto che aveva addormentato il pargolo, Noi ci mettemmo sul divano a vedere un po' di tv mentre lara si faceva una doccia, Alice si addormentò sulla mia spalla avvinghiati uno all’altra, uscì dal bagno Lara e guardandoci con un sorriso ci mandò un bacio, andò a controllare il pargolo e ritornò, eravamo tutti e tre ancora in accappatoio che a malapena copriva qualcosa, Lara si sedette accanto ad Alice che aprii gli occhi, Lara le accarezzò il viso e le disse, è ora che ti sblocchi, non tutti gli uomini sono uguali e le baciò la fronte abbracciandola. Sentii una mano allungarsi verso do me, si fece largo tra l’accappatoio e si impadronì del mio menbro che dava segni di vita. Si era Alice. Dopo l’abbraccio con Laura si girò verso di me riempendomi il viso con migliaia di baci per poi scendere giù fino a prenderlo in bocca. Lara mi fece cenno di non dire nulla e alzò il pollice in alto, Alice si stava sbloccando. Mi fece uno di quei bocchini come direbbe lei. Da strofinare il naso sulla pancia. Se lo bevve tutto come ai vecchi tempi, ( mi ricordo che vigeva la regola che lo sperma dell’uomo amato va bevuto). Rimanemmo avvinghiati come prima con la mia bocca sulla sua testa per circa 1 ora mentre Lara preparava la cena. La cena andò per le lunghe, Lara ci aveva preparato una infinità di stuzzichini a base di pesce e facemmo le 23. un’oretta di tv e via a letto. Quella notte dormimmo in tre sul lettone. La notte si è alzata Alice per il latte al pargolo e cambiarlo, e la vidi riaddormentarsi abbracciata a Lara come due sorelline. Ma all’alba sento qualcosa sotto le lenzuola muoversi, era Alice che con la sua bocca si impadronì del mio pisello che rispose subito, lo prese tra la mano e girandosi se lo portò dietro. Si, se lo mise nel culetto mentre riabbracciava Lara. Io non feci altro che assecondare e premendo un po' con il bacino in avanti per rimanere dentro. Mentre una mano mi accarezzava il viso, era Lara. Alice iniziò un movimento lento di sali scendi da urlo, sentivo molto le sue contrazioni anali, con questo trattamento non sarei riuscito a durare, infatti dopo 10 minuti come sentii l’orgasmo di Alice, mi lasciai andare in succulente spruzzate nel suo culo. Rimasi altri 2 minuti dentro di lei che suonò la sveglia che smorzai al volo. Si dovevo andare al lavoro. Scivolai lentamente dal letto, vidi il corpo di Alice sdraiato a pancia sotto con la testa tra le tette di Laura e quel culetto all’insù e il fiorellino che tratteneva a fatica la mia sborra. Subito doccia e via. A tarda mattinata chiamai Lara al cellulare, era a casa , le chiesi se poteva parlare, intuì e disse si, che Alice era scesa con il pargolo al parco per una passeggiata al sole. Le dissi: lo so che è meglio parlarne di persona, ma non siamo mai soli, si ho capito mi rispose, io aggiunsi che dovevamo pensare al futuro di Alice. Io ci avrei messo la firma ad avere due donne nel mio letto ma non era giusto. A lara venne un lampo, mi disse: la figlia di giulio ha la stessa età, potremmo farle incontrare e se ha buoni amici poi si vede. Aggiunse: non ti preoccupare, a sbloccarla ci siamo riusciti, ora sistemeremo le cose. Così Lara contattò Giulio e organizzammo una cena x il primo sabato dove sarebbe venuta anche la figlia con il fidanzato. Durante la telefonata, Giulio informò Lara che da qui a 5 mesi lo avrebbero trasferito per lavoro a Padova in modo definitivo, e che avrebbe messo in vendita la casa anche perché la figlia lo avrebbe seguito. A Lara venne impulsivo dirgli: aspetta una settimana per darla ad una agenzia che forse la prendiamo noi. Mi richiamò raccontandomi il tutto. Arrivò sabato , la cena filava benissimo l’atmosfera era allegra e i ragazzi familiarizzavano, arrivammo alle 23 quando la figlia di Giulio si scusò con noi e ci disse che lei e il ragazzo dovevano andare che avevano appuntamento con gli amici, e dicendo questo a noi invitò Alice che presa di sorpresa titubò un po' ma dietro la nostra insistenza e quella dei ragazzi, andò a prepararsi. Un bacio al pargolo prese le chiavi di casa , e non poteva mancare il : mi raccomando non fate tardi……. E scoppiammo tutti a ridere. Rincasò che erano le 5 , la serata da come saltellava era andata bene, meglio così. Passarono i mesi e nacque una relazione con un ragazzo della sua età, un bel ragazzo che Lara se lo scrutò dalla finestra un pomeriggio che riaccompagno a casa la ragazza. Nel frattempo Giulio partì e noi ci comprammo la sua casa. Alice trovò anche un buon lavoro grazie a Giulio, la sua ditta fu venduta e smembrata lui riuscì a far inserire la nostra Alice con una buona qualifica. Le facemmo riprendere l’università, gli mancava poco più di un anno, e al pargolo ci pensavamo noi a tempo pieno. La storia con il suo ragazzo procedeva bene, e ci rendemmo conto che era giunta l’ora che Alice si staccasse da noi e arrivò quel giorno che una sera a tavola che c’era anche il suo ragazzo, ci dissero che avevano intenzione di andare a convivere e che avrebbero iniziato a cercare casa. Io e Lara ci guardammo negli occhi e lei disse: e con il bimbo: troverò qualche tata che è piccolo per l’asilo, e poi si vedrà. Lara ci rise su, si alzò aprii il cassetto del mobile e tirò fuori un mazzo di chiavi, la mise sul tavolo davanti a lei dicendo: eccola la casa, ci potete stare per 100 anni, ci sono gran parte di mobili se a voi vanno bene poi, fateci quello che volete son problemi vostri, e ci facemmo una risata. I ragazzi rimasero di stucco baci abbracci e le dimmo che era la ex casa di Giulio qui al piano di sotto, così per il pargolo non c’erano problemi. Scendemmo a vederla, piacque molto e li lasciammo soli portandoci su il pargolo. Fine