Serata inaspettata
by BlacknobleVu: 1272 fois Commentaires 0 Date: 26-11-2024 Langue :
Non mi interessa che tu sia fidanzato, sposato, bisessuale o altro. Basta che hai un bel cazzo, tanta fantasia e tempo per me
.
Non ero abituato a questo approccio cosi schietto. Persino io. Guardai Giuglia negli occhi e lei ricambiò lo sguardo. Ci fissammo per due minuti. Senza sfidarsi, semplicemente cercando nel contempo di affermarci e di comprendere l'altro. Il pub oberavamo era al centro di Rimini. Col tempo e come quasi tutti i pub, era diventato un luogo di incontri per anime insoddisfatte. Tanta solitudine, ma anche disagio. Scopare diventa un desiderio di evadere. Non basta più l'alcol, nemmeno le droghe, la normalità ricopre il tutto di grigio. Qualche colore, la goduria lo concede.
Andiamo a casa?
dissi a Giulia. Senza rispondere si alzò dallo sgabello davanti al bar dov'era seduta. Raccolse le sue cose, salutò il barista con un sorriso ammiccante. Il barista mi guardò pieno di rabbia. Pagai, ed andammo via.
La mia macchina era poco distante. Giulia era venuta col tassi. Mi resi conto di quanto fosse alta una volta che ci affiancammo. Dal mio abbondante metro e novanta, ero abituato a guardare in testa le donne. Lei no. Bionda, leggermente formosa, sul metro ed ottantacinque, un viso magnifico, cappelli biondi mossi che le scendevano sulle spalle quasi fino al culo. Un culo delizioso, dalle forme giuste. Indossava una minigonna nera ed un top chiaro. La serata era fresca ma non abbastanza da mettersi le giacche. Giulia mi prese il braccio in un tratto accidentato e la mia erezione sembrò raddoppiare.
Una volta in macchina le dissi:
Sono sposato si, e lei non sa niente. Non so cosa succederà, ma sono stanco di questa ipocrisia. Mi piacerebbe che sia coinvolta in altri aspetti della mia vita
.
Vuoi che ce la scopiamo assieme?
. Giulia era incisiva. Quasi distaccata. Non sapevo che pensare. Stavo rischiando otto anni di matrimonio. Non per la scopata in se, con Sarah non avevamo problemi di genere. Mancava qualcosa. La goduria ha diversi livelli. Un livello era di meno.
Volevo parlare con Giulia di questo ma lei allungò la mano sul mio cazzo e cominciò a massaggiarlo con una mano mentre con l'altra cercava una radio. Sarah era a casa e dormiva. Le avevo detto che avrei fatto tardi. Non mi faceva mia domande. Era sempre presente. Una donna meravigliosa, il sogno di qualunque uomo. Era minuta ma molto carina. Perfetta nelle forme e focosa come il Vesuvio che l'aveva vista nascere. Non avevamo mai parlato di trasgressione. Probabilmente perché il nostro rapporto era cominciato in un modo ed avevamo paura di modificarlo per preservare gli equilibri. Prima di lei, tranne rapporti omosessuali e cose troppo forti di Bdsm, avevo provato di tutto. Lei mi bastava, ma lei non era il mondo.
Giulia cercò di sfilarmi i pantaloni ma eravamo quasi arrivati. Glielo dissi e si accontento di sorridermi.
Entrammo e casa che non sapevo ancora come far a far accettare questa situazione a Sarah. Lei sapeva del mio passato. Ma non volle saperne dei dettagli. Era a letto quando entrammo. Con Giulia, andammo nel soggiorno e le chiesi se volesse bere qualcosa.
Certamente
disse.
Hai dello spumante?
Mi girai e mi diressi verso il frigorifero per vedere se ce n'era già al freddo. Fu allora che sentii:
Prendi il secchio a ghiaccio, spumante non c'é ne in frigo, lo prendo io
. Era Sarah. Era appoggiata allo stipite della porta. Indossava una mia maglietta che le scendeva fino al ginocchio ma non nascondeva il suo delizioso fisico. Giulia si girò a guardarla e le sorrise.
Raggiunsi Sarah in cucina ed esordi con
Ascolta amore...
.
Voglio solo sapere se l'hai già scopata
.
No
risposi
.
Bene, da quando la conosci?
.
Amore l'ho incontrata un ora fa...
.
È mica una che fa la vita?
.
No amore
.
Bene, pensa tu ai bicchieri
.
Ci trovammo in soggiorno tutti e tre dopo un pò con la tv accesa su un documentario e della musica blues in sottofondo. Giulia e Sarah in meno di un quarto d'ora discutevano di moda. Io non sapevo che fare, dove sedermi come muovermi. Fortunatamente, fecero tutto loro. Ad un certo punto, le loro bocche si riunirono, le loro mani si tennero per un pò prima di cominciare ad esplorarsi a vicenda. Ero seduto di fronte a loro, facendo finta di essere indifferente. Sorpreso e felice della piega che avevano preso le cose. Giulia prese i seni di sarà tra le sue mani, poi cominciò a baciarle togliendole la maglietta. Poi si spogliò, e ricominciò a baciare Sarah. Sarah si girò a guardarmi. Era uno sguardo strano. Come un grazie infinite. Aveva le gambe aperte, in attesa. Attesa che non durò. La lingua di Giulia non tardò a poggiarsi sul suo clitoride. Sarah mise entrambi le mani sulla nuca di Giulia ed inarcò la schiena. A quattro zampe sul tappeto, la curva della schiena di Giulia era perfetta. La mia erezione era formidabile. Mi alzai e mi spogliai. Poi andai accanto a Sarah. Il mio cazzo era all'altezza giusta. Lo prese in bocca, ed apri di più le gambe alla lingua di Giulia. Erano stati migliaia di pompjni che Sarah mi aveva fatto. Ma questo, col ritmo della sua goduria, era speciale. Le venne subito in bocca alla sua grande sorpresa. Aprii grande gli occhi e mi guardo mentre mi ingoiava e sentendomi ancora duro la sua eccitazione aumentò. Venne cosi forte che quasi mi morse e mi provocò un po di dolore. Ovviamente, mettemmo il nostro ospite al suo agio nella stessa maniera. Giulia seduta con le gambe aperte succhiandomi il cazzo mentre Sarah tra le sue gambe le donava piacere. Sarah si toccava mentre leccava Giulia, e vennero assieme. Pure questa volta, fui un pò morso. Poi, andammo in stanza. Entrai in Giulia accompagnato dalla mano di Sarah che poi si spostò sul suo clitoride. Giulia era tutta aperta e gemeva senza sosta tenero gli occhi aperti. I suoi umori erano abbondanti e le scendevano sulle cosce per poi finire a fare un lago sulle lenzuola. Sarah si alzò ed apri il suo comodino. Da li uscirono dei vibratori, per clitoridi, grandi e neri. Non sapevo nemmeno li avessi. Sorrisi. Mentre scopavo Giulia, le infilò un vibratore nel culo, se ne mise uno nella figa, e poi mi baciò.